martedì 2 agosto 2016

Link vari e roba anni '90

Mi dicono: fatti un blog, ce l'hanno tutti, serve per far conoscere i tuoi libri, i romanzi, per far capire chi sei, per spiegare chi o cosa c'è dietro (capirai i misteri...).
Si fa presto a dire fatti il blog. Prima di tutto: Come si fa? E poi che ci scrivo? Dicono: eh, sei tu che scrivi, mica ti mancheranno le parole, le storie da inventare. Ma a chi interessa? Come faccio a raggiungere qualcuno? La mia voce si disperderà tra i tutorial su come intagliare l'anguria con il volto di Padre Pio e i selfie ammiccanti di coppie a scadenza. Comunque, in questo mio post odierno metterò
i link dei miei lavoretti e degli articoli che parlano dell'ultimo romanzo: Le bugie dei bravi ragazzi; giuro che non ho pagato chi li ha scritti. 
Procedo con l'inventario
C'è di peggio, primo romanzo. Disponibile nella versione cartacea (300 pagine circa) e in versione ebook.
In pratica: Vito e Violetta sono legati da una profonda amicizia, studiano entrambi filosofia e sono un po' cinici perché immersi in una società che non sembra dargli futuro. I due amici, alle prese con avventure che di amore romantico hanno ben poco, incontreranno una fanciulla musulmana finita nei guai per colpa di una tradizione che le sta un po' stretta. Un pomeriggio d'estate le loro sorti cambieranno..
Qui troverete l'anteprima, commenti, varie ed eventuali: c'è di peggio

Le bugie dei bravi ragazzi, secondo romanzo, disponibile nella versione cartacea, circa 300 pagine, e in versione ebook per i più tecnologici.
La questione sarebbe:
Chi sono i bravi ragazzi? Quante bugie è consentito raccontare in una vita?
Dove si trova il virtuoso confine da non oltrepassare? Sole è alla ricerca di se stessa, di un fidanzato inafferrabile e di un lavoro che latita ancora di più. Enrico cerca un equilibrio che forse non vuole davvero, ma che gli converrebbe trovare al più presto considerato il futuro che gli si prospetta. Benedetta è una ballerina bellissima, quasi perfetta, ma odia la danza classica. Sono tutti nella stessa barca e sicuri di naufragare in un mare agitato dalle troppe bugie raccontate. Non sono cattive persone, sebbene pratichino lavori poco ortodossi, frequentino brutta gente e nascondano segreti sconvenienti. Sono bravi ragazzi in fondo, nonostante tutto.
Qui sotto troverete l'anteprima, commenti, varie ed eventuali: Le bugie dei bravi ragazzi

Oppure, per chi fosse in vena di acquisti e volesse sostenere una "giovane" autrice indipendende qui: Lafeltrinelli.it
Alla Feltrinelli si può anche ordinare direttamente in libreria dove il romanzo arriverà senza spese di spedizione.


Ecco dovrebbe essere più o meno tutto (oltre ai soliti noti Instagram, Facebook a mio nome...) e se siete stati così stoici da arrivare fino alla fine di sto post infinito, riuscirete a sopportare il fatto che i ragazzi per strada guardano più i Pokemon che noi femmine; per chi è fidanzata va pure bene... si sa che con l'avvento dell'estate e dell'impietosa moda anni '90 di roba in giro ce n'è: micro shorts di jeans che coprono meno di qualche mia culottes , mini canotte che lasciano scoperti pancini piatti che neanche il parquet di casa mia... Pure volendo, non potrei svestirmi troppo perché poi la schiena mi si incricca e col fresco rischio di dover prendere l'imodium invece del  Mojito.
Senza sollevare la questione morale che questa roba l'ho già vissuta: mi sono già vestita come Brenda Walsh o Kelly Taylor e mi sono già innamorata di quel grunge di Dylan Mckay, surfista dall'aria stravissuta (ma si fumava una canna? Si sniffava le Frizzy Pazzy? Di sicuro ho bevuto più birre io). Noto con disappunto però, che le nuove leve si calano nei panni vintage del 1990 sì, ma scansano a ragione (mica vi prendete tutto il pacchetto eh?) i ciuffi laccati e le frange bombate... Noi che abbiamo circumnavigato la boa dei trenta vi abbiamo spianato la strada in effetti, e ci sta, ma consentiteci almeno questo merito: noi reggiamo di più l'alcol dopo anni di serate, di fatiche e di cellulite, che a questo punto è pure un valore aggiunto, quasi come le rughe d'espressione... quasi.
   
Barbara


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